I sedeprivazionisti, anche detti sedevacantisti tesisti, si rifanno alla tesi teologica detta “di Cassiciacum” (che prende il nome dalla rivista “Les Cahiers de Cassiciacum” che per prima la divulgò) elaborata dal monsignor Michel Guérard des Lauriers (1898-1988), professore al seminario della Fraternità Sacerdotale San Pio X, e pubblicata nel 1979.
Secondo la “tesi di Cassiciacum” a seguito del Concilio Vaticano II, in particolare con l’insegnamento della dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa Dignitatis humanæ (1965), la Chiesa Cattolica ha perso la retta via, entrando «in contraddizione col magistero della Chiesa, di tanti Papi e di tanti Concili ecumenici». Poiché è in contraddizione con la tradizione, il pontificato, a partire da Paolo VI, è stato sì retto “materialmente” da occupanti canonicamente eletti dal conclave, tuttavia questi non lo sono stati “formalmente”, ossia non sono da considerarsi validi Vicari di Cristo (secondo la distinzione del commentatore di San Tommaso, cardinal Gaetano, ripresa da San Roberto Bellarmino); infatti essi «non attuando il bene della Chiesa e insegnando l’errore e l’eresia, non possono in alcun modo, se non ritrattano prima i propri errori, ricevere da Cristo l’autorità per governare, insegnare e santificare la Chiesa». Commettendo eresie e cadendo in errore, i recenti pontefici hanno ammesso di non essere detentori dell’Autorità di origine divina.
Solamente abiurando i propri errori – cosa che i vescovi residenti sono invitati a incoraggiare con “monizione canoniche” – la sede tornerebbe ad essere occupata “formalmente”.
Di conseguenza, fino ad allora anche i vescovi nominati non hanno autorità.
In Italia la tesi di Cassiciacum è sostenuta dall’Istituto Mater Boni Consilii, fondato nel 1985 a Nichelino (TO) – poi trasferitosi a Verrua Savoia (TO) – da quattro sacerdoti italiani: Franco Munari (ordinato vescovo da Guérard des Lauriers nel 1987), Curzio Nitoglia, Giuseppe Murro e Francesco Ricossa, tutti precedentemente affiliati alla Fraternità Sacerdotale San Pio X.
L’Istituto, considerando la sede vacante a partire dal Concilio Vaticano II, rigetta la riforma liturgica, celebrando messe secondo il Missale Romanum di San Pio V e riformato da Pio X presso una ventina di cappelle in altrettante città italiane. L’Istituto promuove un seminario per la formazione sacerdotale, la predicazione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola per la formazione spirituale, vengono inoltre organizzati i pellegrinaggi Osimo-Loreto e attività per bambini e adolescenti; in ultimo, l’Istituto diffonde il suo messaggio attraverso il periodico semestrale Sodalitium e con altre numerose pubblicazioni del Centro Culturale Librario Sodalitium.
L’Istituto Mater Boni Consilii, fuori dall’Italia, è presente in Argentina, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Austria e Ungheria. L’Istituto ha altre quattro case: una
in Romagna, una in Francia, una in Belgio e una in Argentina. Dal 2004, inoltre, l’Istituto segue la cura pastorale di un distaccamento italiano delle suore francesi di Cristo Re a Moncestino
(Alessandria).
FONTI
Mariani M., Monitoraggio di alcune aggregazioni del tradizionalismo di ispirazione cattolica, in Religioni e sette nel mondo. Il tradizionalismo, 4/16 1998, pp. 143.161.
Ricossa F., Collana Cassiciacum Vol. II. Il problema dell’Autorità e dell’episcopato nella Chiesa, Verrua Savoia, Centro Librario Sodalitium 2005 (pubblicazione dell’Istituto).
Id., “L'Elezione del Papa”, Sodalitium, 4 2002, pp. 18-30.
Roldán V., Le voci critiche verso il Papa. In nome della tradizione, in Papa Francesco e il cattolicesimo sub globale: L’impatto del suo pontificato in Italia, Milano, FrancoAngelI 2018.
Sito Ufficiale del Cesnur, Centro Studi sulle Nuove Religioni, Tradizionalisti e Sedevacantisti, URL: https://cesnur.com/tradizionalisti-e-sedevacantisti/ [ultimo accesso: 04-12-2020].
Sito Ufficiale dell’Istituto Mater Boni Consilii, URL: http://www.sodalitium.biz/sodalitium/ [ultimo accesso: 04-12-2020].
© GRIS – Caterina Fratesi, febbraio 2021