Risoluzioni e Raccomandazioni Europee

Venendo incontro ad una domanda crescente, il GRIS si propone di offrire a tutti i cittadini un servizio che risponda alla esigenza di tutela dei loro diritti nei confronti delle attività illecite compiute da alcuni gruppi o movimenti.

Questo, in primo luogo, sulla base di ripetute sollecitazioni provenienti dai massimi Organi politici dell’Europa nonché di precise prese di posizione da parte degli Enti investigativi italiani. A tal proposito sembra utile citare:

 

  • con Risoluzione del 22/5/1984, su un’azione comune degli Stati membri della Comunità Europea, di fronte a diverse infrazioni alla legge compiute da recenti organizzazioni che operano al riparo della libertà religiosa, il Parlamento Europeo ha espresso consapevolezza della preoccupazione che suscitano in taluni cittadini e famiglie della Comunità le attività di nuove organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione, quando le loro pratiche ledono i diritti dell’uomo e del cittadino e pregiudicano la situazione sociale degli interessati;
  • con Raccomandazione 1178 del 5/2/1992, relativa alle sette e ai nuovi movimenti religiosi, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha proposto di raccogliere informazioni supplementari sulla loro natura e le loro attività;
  • con altra Risoluzione sulle sette in Europa del 29/2/1996 il Parlamento Europeo – considerato che talune sette, operanti attraverso una rete trans-frontaliera all’interno dell’Unione europea, praticano attività di carattere illecito e criminale e commettono violazioni dei diritti dell’uomo – ha invitato i Governi degli Stati membri a considerare, nel caso di sette implicate in attività clandestine o criminali, l’opportunità di togliere loro lo statuto di comunità religiose, che conferisce vantaggi fiscali e una certa protezione giuridica;
  • successivamente l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa con Raccomandazione 1412 del 22/6/1999 ha compiuto una ulteriore disamina critica, riguardo alle attività illegali delle sette in Europa;
  • le numerose relazioni dei Servizi Segreti italiani sulla politica informativa e della sicurezza che esprimono preoccupazione per il notevole aumento del fenomeno settario in Italia, visto il suo potenziale di minaccia sia per i singoli che per la collettività;
  • la creazione di una Squadra anti-sette (SAS) da parte della Direzione Anticrimine Centrale della Polizia di Stato.
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