Pueblo de Dios o Congregazione Cristiana Popolo di Dio

Cenni storici
Il movimento  “Popolo di Dio”, fondato in Paraguay nel 1940, da Leonor Paredes (1898-1970), noto come Fratello Josè. Presto si trasferisce in Argentina, donde ritorna nel 1963, stabilendosi a Repatriacion. Nel 1970 gli succede Fratello Lucas, e nel 1991 Fratello Elia, poi Fratello Giovanni…
Nel Paraguay è attiva una grossa comune costituita da parecchie famiglie del Pueblo de Dios. I ritmi di lavoro e il genere di vita austera, certe particolarità dottrinali, oltre a un certo esclusivismo, hanno dato luogo a critiche e a ostilità.
Il Popolo di Dio  può essere considerato di area pentecostale. Di impostazione evangelica fondamentalista, crede nella Trinità, in Cristo Salvatore, ma non venera né la Madonna, né i santi e rifiu­ta i sacramenti, pur se non in modo esplicito. Grande rilievo hanno i carismi che ven­gono elargiti nel giorno di Pentecoste. Tra questi: la profezia, la visione, il par­lare in lingue, la guarigione, la capacità di interpretare i sogni, il dono del Sal­mista (il più diffuso tra gli aderenti) che consiste nella trascrizione di canti che sarebbero effusi direttamente dallo Spi­rito Santo. Grande rilievo è dato al demonio e alla sua opera nefasta. Male è tutto ciò che è carnale e terreno, e suoi frutti sono l’avarizia, l’in­vidia, la lussuria, la gola, la superbia, l’i­ra, la pigrizia, mentre frutti dello Spiri­to sono la misericordia, la pazienza, la carità, il perdono.

Millenarismo: è prossima la fine del mondo, dopo la quale si instaurerà il regno millenario di Cristo sulla terra, prima della fine dei tempi e di quello definitivo celeste.

Grande importanza è data al capo carismatico di turno, uomo santo che in virtù delle proprie sofferenze e di un Patto con Dio, ha ri­scattato coloro che appartengono al “Popolo di Dio”.

In Italia il Popolo di Dio è presente dal 1984, e si è diffuso soprattutto nel Veneto (Padova, Mestre, Treviso), in Lombardia (Milano, Berga­mo, Pavia), nel Lazio. A Velletri è stata avviata la prima esperienza italiana di vita comuni­taria nel 1990, sotto la direzione del medico dentista Stefano Giorgi, che og­gi conta una ventina di membri ed è affian­cata da due case di preghiera ad Aprilia e Marino. Nel 2000 una seconda e più grande comunità – con un centinaio di membri – è stata inaugurata in una grande proprietà presso Saletto (Padova), nonostante op­posizioni e polemiche. L’associazione italiana «Congregazione Cristiana Popolo di Dio» si è costituita formalmente nel 1994 con atto pubblico. I fedeli ita­liani, circa un migliaio, hanno ricevuto nell’agosto 1999 la prima visita nel nostro pae­se di un Anziano Principale, il «Fratello Gio­vanni». La comunità italiana del Popolo di Dio è la maggiore fuori del continente ame­ricano, e a essa guardano i dirigenti per una estensione della missione a paesi come la Francia, la Svizzera e l’Austria.
In genere gli aderenti si incontrano nel­la casa di taluni correligionari due o tre volte alla settimana per pregare e ascol­tare la parola dello Spirito Santo che si manifesta attraverso quella dei profeti e delle profetesse. L’incontro di preghiera ha inizio con la “Chiave d’orazione” che è una richie­sta di purificazione; poi le persone si im­pongono le mani tra di loro e sul cibo che assumono e su ogni altra cosa. Successivamente, coloro che hanno il do­no della profezia, cominciano a profeta­re sulle persone e, dopo una pausa di si­lenzio ad occhi chiusi, si confrontano sul­le visioni avute. Le profezie sono messaggi “di amore e di conforto” e danno regole di vita agli adepti, quali: il rinnegamento del pas­sato soprattutto religioso, un impegno di povertà chetalora è estrema, frequen­te digiuno, preghiera notturna di parec­chie ore.
Ogni adepto, dopo un periodo di inizia­zione, deve recarsi in Paraguay per di­ventare “più spirituale”, lasciando il la­voro e accettando quanto viene stabili­to dai capi “per volere di Dio”.
Chi ha partecipato ad incontri di pre­ghiera parla di fenomeni di esaltazione collettiva, di forme subdole di coercizio­ne, di tecniche di indottrinamento, di pressanti e suadenti inviti a “soffrire” umiliazioni e persecuzioni ed anche bat­titure. Il distacco dal proprio ambiente è totale.

Note critiche
Oltre alle differenze dottrinali, soprattutto sulla Chiesa e sui sacramenti, che differenzia cattolici e certo protestantesimo pentecostale, fa problema l’assoluta soggezione degli affiliati, come pure il lavoro senza compenso e senza tutele giuridiche, sinda­cali, sociali.
La proposta del Pueblo de Dios attecchisce soprattutto tra i gio­vani, attratti a ideali di povertà, rinno­vamento, spiritualità. L’aspetto sereno e felice, di essi, risul­ta, a un’indagine più attenta, espressio­ne sognante di un mondo interiore ra­refatto e di una specie di spossessione della propria personalità. Sognano molto, anche nel senso lettera­le del termine, e sono tenuti ad annotare i sogni per farli interpretare da chi ha questo carisma e dà poi orientamenti o regole di vita.

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