Baha’j

Fondazione
La Fede Baha’j deriva dal Babismo, una setta proveniente dall’islamismo sciita, fondata da Mirza Alì Muhammad (1819-1850), un iraniano che nel 1844 si proclama «Bab», cioè «Porta» di comunicazione con la divinità, incarnazione del 12° imàm. Fondatore del Baha’ismo è BAHA’U’LLAH (1817-1892): egli si proclama il profetizzato dal Bab, e si propone di fondare una religione che unifichi tutte le altre. Perseguitato, passò lunghi anni in prigione.
Suo fihlio Abdu’l-Baha’ (1844-1921) gli dà la struttura attuale, orientata a espandersi in occidente. Anch’egli conobbe il carcere. È sepolto, come il padre, presso Haifa, nello Stato d’Israele.

Dottrina
Questa religione si è notevolmente allontanata dall’Islam – dal quale tra l’altro è talora perseguitata -. Dell’eredità sciita conserva:
– l’importanza data alla legge: prescrizioni sulla preghiera, il divieto dell’omosessualità, dell’alcool, di droghe e di certe attività politiche;
– l’importanza di figure messianiche-teofaniche;
– un certo millenarismo (la Grande Pace, ma intanto si cerca la Piccola Pace attraverso l’impegno politico-sociale).

Baha’Ullah è il messaggero di Dio per il nostro tempo, annunciato in tutte le Scritture e che compie le promesse di tutte le religioni. Infatti l’insegnamento di Mosè è stato il bocciolo, quello di Gesù il fiore, e quello di Baha’U’llah è il frutto. La fede Baha’j rappresenta l’ultima rivelazione di Dio. I suoi seguaci credono infatti che Dio sia uno e inconoscibile, e che si riveli agli uomini attraverso il suo verbo che si manifesta in un messaggero divino: Abramo, Mosè, Budda, Gesù, Maometto. Questa rivelazione è progressiva ed è sempre adatta alla situazione di una determinata epoca storica. Questo spiega le apparenti differenze dei diversi messaggi.
Punti nodali della sua predicazione:
1) L’unità fondamentale della razza umana e di tutte le religioni.
2) La ricerca della verità – sempre relativa – indipendentemente dalla superstizione e dalla tradizione, cioè dai dogmi. Di conseguenza questa religione tende a instaurare una comunità mondiale in cui tutte le razze, credenze e classi saranno strettamente e definitivamente unite.
In questo impegno le pubblicazioni baha’j insistono contro la discriminazione razziale, per la promozione della donna, la giustizia sociale, il cercare l’unità fra le religioni e fra le nazioni. Un ruolo importante viene attribuito alle Nazioni Unite. Va menzionato il fatto che i baha’isti hanno proposto e ottenuto l’istituzione, a L’Aja, di una Corte permanente di arbitrato mondiale per la soluzione pacifica dei conflitti (Corte internazionale dell’Aja). Molti baha’j sono assertori dell’esperanto, secondo il principio: Un solo Dio, un solo governo (mondiale), una sola lingua.
Queste attività sembrano oggi in primo piano rispetto agli aspetti propriamente religiosi, anche se l’importanza attribuita alla preghiera non è mai venuta meno. I baha’j non hanno un culto settimanale; il momento di incontro principale è la festa mensile (secondo un calendario che ha mesi di 19 giorni) articolata in una parte devozionale, una organizzativa e una comunitaria-sociale. In primavera c’è un mese (di 19 giorni) di digiuno del tipo del Ramadàn.
C’è un notevole sforzo missionario rivolto verso il terzo mondo (dove si trova oltre l’88% della comunità baha’j).

Punto di vista cristiano e pastorale
Questa religione attrae per il suo pacifismo, il suo respiro mondiale, l’organizzazione laica, l’impegno di migliorare il mondo, l’idea di essere una religione-cupola sotto la quale possono convivere e integrarsi tutte le religioni del mondo.
I seguaci di questa religione credono che tutte le religioni derivano dalla stessa fonte divina; ma è loro convinzione che le rivelazioni di Baha’u’llah ha riassunto e superato tutte le precedenti.
Siamo però completamente fuori dal cristianesimo: il libro = Kitabù’l-Akdas = Libro delle Leggi è ritenuto superiore al Vangelo, l’unicità e definitività della salvezza portata da Gesù Cristo è completamente ignorata; la stessa idea di armonizzare le religioni si è di fatto tradotta nell’aggiunta di una nuova rligione accanto alle altre.

Testi
Mirza ali’ muhammad, Bayan.
Baha’u’llàh, Kitabù’l-Akdas = Libro delle Leggi.

Sussidi
A.A., Enciclopedia della Religioni, a cura di G.J.Bellinger, ed. Garzanti 1989, s.v. “Baha’ismo”.
M. Introvigne, I Nuovi Culti. Dagli Hare Krishna alla Scientologia, Mondadori Milano 1990, pp.27-31.
Peter Elisabeth, Un fenomeno dei nostri tempi: le sètte, ed. O.R. Milano, 1992, pp.
Rinaldi G. – Zanella d., Un mondo di religioni. Religioni non-cristiane. Chiese non-cattoliche. Movimenti, culti e sètte religiose, Gregoriana Libreria Editrice Padova 1988, pp. 219-220.

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