Di Sandro Leoni

I Testimoni di Geova si presentano nella Scuola

La “Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova”, aderendo alla proposta di partecipare al progetto per un Tavolo Interreligioso promosso dall’Assessorato per le Politiche Educative e Formative del Comune di Roma, ha mandato l’autopresentazione che qui di seguito riportiamo integralmente.

In essa inseriamo (con caratteri di corpo minore) un nostro commento, relativo alle parti da noi sottolineate, ad utilità di quei genitori che, a Roma come altrove, avessero interesse a una conoscenza più veritiera e più completa del movimento geovista e  vogliano premurarsi di farlo meglio conoscere sia ai propri figli-alunni sia ai loro insegnanti.

Naturalmente si tratta di completamenti e puntualizzazioni forzatamente parziali (limitate cioè solo ad alcuni punti di questa loro autopresentazione) ma, in considerazione del modo con cui la “Congregazione” si autopresenta, riteniamo importante che certe notizie da essa date e soprattutto quelle sottaciute, siano conosciute con maggiore completezza in anticipo, prima cioè di un ignaro aprirsi a… simpatie poco fondate.

L’autopresentazione, offerta dai TG all’Assessorato,  risulta separata dall’opuscolo stampato dal Comune nel quale sono state comprese quelle di altre confessioni; questo perché la dirigenza geovista ha aderito in ritardo alla proposta.

Essa  consiste perciò di 2 fogli di formato A4, ripiegati e spillati, così da formare 8 facciate  non numerate e, stranamente, anche senza firma! Tuttavia la paternità dei fogli trasmessici è sicura perché ci è stata garantita dagli addetti comunali ed è anche assicurata dalla presenza di refusi tipografici.

Dalla nostra analisi sono escluse la prima pagina che titola semplicemente “I TESTIMONI DI GEOVA” e l’ultima che è rimasta bianca. Quindi, assegnando una numerazione alle pagine per un più rapido reperimento, le indicheremo prima del loro contenuto, con i numeri da 2 a 7.

CENNI STORICI

Il nome “testimoni di Geova” è desunto dal passo della Sacra Bibbia che si trova nel libro di Isaia, capitolo 453 [sic! per 43] versi da 10 a 12: “Voi siete dunque i miei testimoni”, è l’espressione di Geova, “e io sono Dio”. Perciò “testimoni di Geova” denota in primo luogo ciò che hanno fatto servitori di Dio d’epoca sia precristiana che cristiana: hanno testimoniato, ossia fatto conoscere la divinità del Creatore e Autore della Sacra Bibbia. Nella storia biblica, infatti, il primo fedele testimone di Geova è stato Abele. Nell’Apocalisse lo stesso Gesù Cristo viene chiamato “il testimone fedele e verace”.

Presentazione edulcorata e depistante. Con la sua genericità si presta a trovare TG in ogni epoca e ad “appropriarsi” di presenze di TG laddove invece la storia registra una loro assenza totale.

A parte poi la gratuità di etichettare come TG i personaggi veterotestamentari semplicemente perché “servitori di Dio” (1), la dichiarazione tende a:

1)- Mettere in ombra la vera storia dei TG che, essendo nati solo un secolo fa, sono completamente assenti in tutto il periodo che va dal primo secolo alla fine dell’800. Assenza cocente per i capi geovisti, che cercano di non trattare mai, perché non saprebbero farla quadrare con l’assicurazione data da Gesù che la sua Chiesa non sarebbe mai venuta meno e quindi si dovrebbe registrare una presenza esplicita della “chiesa” geovista, cioè del “rimanente dei 144.000 unti”, in ogni secolo della storia!

2)- Sottacere che in concreto, oggi, essere TG comporta ben altro che essere un “fedele servitore di Dio”. Sia come impegno di vita che come credenze religiose ben precise e diverse da quelle che hanno avuto tanti autentici servitori di Dio tuttaltro che geovisti.

Che Abele stesso sia qualificato perciò come “il primo fedele testimone di Geova” è  una frase che si commenta da sé…

Nei tempi moderni, comunque, questo improvviso salto dal primo secolo all’epoca moderna lo si trova di regola ogni volta che i TG toccano l’aspetto storico. Ed è pure costante (anche se meraviglia in pubblicazioni che di regola abbondano di domande) il non chiedersi se le persone vissute dal secondo secolo alla fine dell’800 erano o no creature di Geova e in che modo egli le abbia nutrite spiritualmente con la sua Parola e tramite la sua Organizzazione! E’ ben ovvio che solo una presenza ininterrotta della Congregazione geovista (già “Chiesa”) durante tutti i secoli sarebbe l’unico modo per poterla individuare come collegata senza soluzione di continuità con la struttura venutasi a creare ad opera dei seguaci di Gesù, a partire dalla Pentecoste.

Le origini del movimento religioso denominato “testimoni di Geova” sono legate a Charles Taze Russel [sic! per Russell] (1852 – 1916) e al gruppo che si raccolse intorno a lui. Le attese di riforma religiosa e di grandi cambiamenti in campo spirituale erano molto vive all’epoca. Nelle aree protestanti, anche per via del più forte senso della libertà religiosa e della maggiore tolleranza in materia di fede, presero vita parecchi movimenti di riforma spirituale nel corso di tutto il XIX secolo.

Sarà interessante sapere che, circa l’aggettivo “religioso”, che, come si vede, la “Società Torre di Guardia”  dei TG (Società in seguito) si premura ogni tanto di sottolineare, risponde a una qualificazione scelta di recente dalla Congregazione geovista (in stretta connessione con i riconoscimenti e agevolazioni elargiti da parte della moderna Società civile). All’inizio invece gli “studenti Biblici”, come si chiamavano i TG, si prestavano perfino a fare da “uomini sandwiches” andando in giro con cartelloni a tracolla che dicevano “la religione è un imbroglio e una truffa”. Cf anche la reclamizzazione di un loro libro intitolato “Religione” di cui si dice esplicitamente che “non è religioso” (sic!).

Russel viveva nella zona nord-orientale degli Stati Uniti. Cresciuto come presbiteriano, intorno al 1870 iniziò ad approfondire personalmente gli insegnamenti religiosi che aveva sin lì appreso e con alcuni suoi conoscenti fondò un gruppo di studio della Bibbia.

Non è inutile forse sapere che all’epoca Russell (che si scrive con due “l”) aveva appena 17/18 anni e il suo gruppo era di giovani. Nessuno di loro aveva fatto studi classici né universitari da poter leggere la Bibbia nei testi originali. In seguito, da adulto, egli fu anche processato e condannato per millantato credito avendo fatto credere di conoscere l’ebraico e il greco.

Qui si evita anche di dire che, prima di fondare una nuova religione, Russell fu avventista e che la maggior parte delle sue dottrine ricalcano le dottrine dell’Avventismo. Vale a dire che l’approfondimento che, come è scritto subito appresso, “incise radicalmente il pensiero religioso di questo gruppo” (2) non fu in verità tanto radicale e meno che meno originale. I gruppuscoli religiosi, in ambito protestante e nel revival millenaristico dell’America fine Ottocento, nascevano con facilità in clima di “libero esame”, in assenza cioè di un Magistero unificante e garantente, e prendevano spunto non da chissà quali radicali impostazioni diverse ma anche a partire da una sola veduta diversa su un solo punto di dottrina.

Il graduale approfondimento dei testi biblici incise radicalmente il pensiero religioso di questo gruppo.

Dal loro studio  sulla Bibbia trassero la convinzione che la dottrina della trinità non è un insegnamento cristiano; che Geova (nome che compare circa 7.000 volte nella parte scritta in ebraico della Bibbia) è l’Iddio Onnipotente, il Creatore; che Gesù Cristo è la sua prima creatura e il suo unigenito figlio; che lo spirito santo è l’invisibile forza di Dio e non una persona; che l’anima non è immortale, ma mortale; che la speranza per i morti è la resurrezione e che i giusti avranno la vita eterna sulla terra trasformata in un paradiso sotto la guida del Regno di Dio. Questi insegnamenti sono tutt’oggi tipici dei testimoni di Geova.

Riservandoci di tornare in futuro, in questa sede, sulle grandi dottrine (della Trinità, divinità di Cristo, immortalità dell’anima ecc…) che richiedono un serio approfondimento, qui basterà notare che non è vero che la dottrina relativa alla vita sulla terra paradisiaca fosse stata scoperta dal gruppo di Russell.

Fino al 1935 (Russell è morto nel 1916) era dottrina comune che la Congregazione geovista fosse composta solo di “Unti” destinati tutti al reame dei cieli. Fu dal 1935 (sotto il presidente Rutherford) che la dirigenza “rivelò” la nuova dottrina della seconda classe di salvati, definita “altre pecore” e “grande folla”, destinata a vivere per sempre sulla terra.

Tra il 1879 e il 1880 Russel e i suoi amici diedero vita a una trentina di gruppi disseminati in varie zone. Nel luglio del 1879 Russel pubblicò il primo numero della rivista biblica La  Torre di Guardia di Sion e Araldo della presenza di Cristo, l’attuale Torre di Guardia, probabilmente il più diffuso periodico religioso del mondo.

Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sorsero altri gruppi di “studenti biblici” (nome che il gruppo conservò fino al 1931, quando adottò quello di “Testimoni di Geova”) fuori degli Stati Uniti: in Canada, in Europa, nel Centro America, in Africa, in Cina e in Australia.

In Italia, la prima presenza documentata di uno di questi gruppi risale al 1903, nel torinese.

A XX secolo oramai avviato, l’evangelizzazione svolta dai testimoni di Geova, che aveva preso il via da pochi anni, si stava internazionalizzando.

Negli ultimi anni della prima guerra mondiale gli “studenti biblici” furono duramente perseguitati per le loro idee religiose. Per esempio, nel 1915, in piena guerra, uno “studente biblico” italiano, Remigio Cuminetti, fece obiezione di coscienza al servizio militare. Subì cinque processi e divenne il primo testimone di Geova italiano a obiettare al servizio di leva. Probabilmente fu il primo obiettore di coscienza dell’Italia moderna. Venne rinchiuso in varie prigioni e in manicomio, ma non rinunciò alla sua fede.

La “persecuzione nazista”, contro i TG come contro altre religioni, non sarà mai esecrata abbastanza, ma nel caso dei TG non fu motivata dalle loro idee religiose, ma da una sola idea: quella della neutralità che, in regime militarista, era logicamente vista come destabilizzante e tradimento della patria e del dovere civico del servizio militare.

E bisogna sapere anche che tale idea della neutralità, all’inizio, non era dettata da scelta “religiosa” ma “politica” che la dirigenza applicava secondo tempi e luoghi (3). Questo è dimostrato da varie dichiarazioni ufficiali apparse sulle loro riviste dove si dice che il cristiano non ha nulla contro il servizio militare. (4)

Il far passare poi il Cuminetti per “obiettore di coscienza” sarà senz’altro cosa molto funzionale ad ottenere un plauso in regime di stima per l’obiezione di coscienza, ma la verità è che i TG, almeno fino a tempi recentissimi (5), non facevano obiezione di coscienza ma obiezione a servire lo Stato in quanto considerato emanazione di Satana. Essi erano esortati a sentirsi interiormente esentati da tale servizio perché “ambasciatori del Regno di Dio” e perciò con il diritto alla esenzione proprio degli ambasciatori (sic!). Questo è dimostrato dalla scelta della prigione, fatta da tutti loro, piuttosto che accettare, dove esisteva, il servizio civile alternativo. Non si trattava quindi di rifiuto delle armi ma di rifiuto di servire il prossimo in qualunque modo, se la richiesta veniva dallo Stato.

Dopo la guerra tali persecuzioni cessarono e iniziò un periodo di grande espansione dell’opera di predicazione, per far sì che il Vangelo del regno di Dio potesse raggiungere il maggior numero di persone possibile.  Nel 1919 si pubblicò una nuova rivista, L’Età d’Oro, che fu successivamente intitolata Svegliatevi!

Nel 1931 gli “studenti biblici” adottarono ufficialmente la denominazione biblica di “testimoni di Geova”. Gli anni ’30 e ’40, specialmente in Europa, si rivelarono particolarmente difficili per i Testimoni. Nel 1933, allorché furono aperti i primi campi di concentramento nazisti, tra i primi ad esservi imprigionati furono proprio i testimoni di Geova, in quanto contrari, com’è ben noto, a sostenere le guerre. Anche i testimoni di Geova di altre parti del mondo furono duramente perseguitati.

In Italia, nel 1932, la sede dei Testimoni a Milano fu chiusa per intervento della polizia fascista. La concezione cristiana dei testimoni di Geova e il loro amore per la pace mal si accordavano con l’acceso nazionalismo fascista e le sue idee totalitarie.

Circa questa contrarietà alla guerra, questo amore per la pace, e sul come i TG devono considerare i propri “nemici”, dovremmo tornare senz’altro e lo faremo con abbondanza di citazioni in un futuro lavoro. Per ora ci basti dare un’occhiata alla Nota n.10, l’ultima della presente disamina e chiederci: ma per essere uomini di pace basta non voler imbracciare le armi o bisognerebbe coltivare anche interiormente sentimenti di benevolenza verso tutti, compresi… sì compresi i “nemici di Geova” per i quali Gesù ha pregato dicendo “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”?

Pertanto, inermi operai, contadini, massaie e lavoratori trovati in possesso di giornali e libri religiosi furono imprigionati o mandati al confino come elementi pericolosi per il regime. Il 19 aprile 1940, 26 Testimoni comparvero davanti al tribunale speciale fascista: furono tutti condannati a 186 anni e 10 mesi di reclusione.

Anche se questo periodo fu particolarmente critico, i testimoni di Geova ne uscirono più determinati che mai a proseguire nella loro attività. Prima della seconda guerra mondiale in tutto il mondo c’erano circa 70.000 evangelizzatori: alla fine di quel terrificante conflitto, i Testimoni erano quasi 150.000.

Iniziò un periodo in cui si prestò particolare attenzione all’istruzione e alla preparazione dei fedeli. Vari corsi aiutarono i testimoni nella loro opera di evangelizzazione.

La Bibbia é sempre stata il messaggio fondamentale dei Testimoni, che, pertanto, hanno fatto il possibile per renderla disponibile alla gente. Nel 1950 fu stampata la Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane in inglese, una versione del tutto nuova, in linguaggio moderno, condotta sul testo greco. La Bibbia, completa delle scritture ebraiche tradotte dalle lingue originali, uscì in un solo volume nel 1961. L’edizione italiana di questa Bibbia é stata completata nel 1967, mentre nel 1987 é stata pubblicata una revisione arricchita di appendici e riferimenti marginali. La Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture é attualmente una delle versioni bibliche italiane più diffuse. Oltre a diverse traduzioni della Bibbia, i Testimoni hanno preparato manuali di studio biblico diffusi in milioni di copie e tradotti in decine di lingue.

Ma neanche la versione italiana fu chiamata Bibbia. Fu intitolata Traduzione del nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Una scelta ben studiata dalla Società editoriale Torre di Guardia per distinguerla da ogni altra traduzione, e molto funzionale a… reclamizzare un proprio prodotto.

Non viene detto, perché scientificamente squalificante, ma bisogna sapere che la versione italiana, come anche tutte le altre versioni nelle varie lingue europee, non è stata resa “dalle lingue originali” ma dalla versione inglese. E’ quindi la traduzione di una traduzione. (6)

Né viene fatto cenno (ma questo è comprensibile) che molti esegeti, sia di estrazione cattolica che protestante, giudicano quella “traduzione” una manipolazione, non solo a livello di interpretazione, ma perfino a livello di rispetto testuale, avendovi rilevato aggiunte e sottrazioni d’ogni genere. (7)

Infine il fatto che essa sia “una delle versioni italiane più diffuse” è un vanto che certo non può attribuirsi al valore intrinseco della traduzione, che è molto legata e linguisticamente pesante, ma alla solerzia dei propagandisti diffusori di “letteratura” (ogni TG lo è obbligatoriamente!). Questi, andando di casa in casa, sono tenuti a dare relazione ai loro dirigenti di quante ore di predicazione hanno svolto, quante riviste hanno “piazzato”, quanti libri e Bibbie hanno “distribuito”. Fa parte del criterio per “ottenere una relazione approvata davanti a Geova” prima della prossima fine del “sistema di cose”. Sarebbe difficile trovare un motivo più stimolante per diffondere quegli stampati, Bibbie comprese.

Nel corso del tempo sono state organizzate assemblee a cui i testimoni di Geova hanno partecipato ricevendone addestramento e aggiornamento. Le assemblee annuali – tenute a livello nazionale e internazionale – sono servite a far conoscere al pubblico il messaggio e il credo dei testimoni di Geova. A partire da metà degli anni ’60, alle annuali assemblee estive é stato impiegato un particolare mezzo di insegnamento: i drammi biblici, rappresentazioni in ambientazione antica o moderna con attori non professionisti, intese a suggerire un’applicazione pratica di episodi e insegnamenti biblici.

Con i grandi cambiamenti politici avvenuti tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 i testimoni di Geova, dopo decenni di dure persecuzioni, hanno potuto praticare liberamente la loro religione anche nelle nazioni dell’Est europeo e dell’Africa. Nel 1991 sono state tenute diverse assemblee in molti paesi dell’ex blocco sovietico. Durante un’assemblea tenuta nell’agosto del 1993 a Kiev (Ucraina) si sono presentati per il battesimo (praticato per immersione) ben 7.402 nuovi testimoni; si è trattato del più numeroso battesimo nella storia contemporaneaa dei testimoni di Geova.

Attualmente i testimoni di Geova sono circa 6.000.000 nel mondo (230.000 in Italia). Nel 1999, oltre 323.000 persone hanno scelto di essere battezzate quali testimoni di Geova e all’annuale celebrazione della Cena del Signore, tenuta nelle circa 90.000 congregazioni dei testimoni di Geova per commemorare la morte di Gesù cristo [sic!], hanno presenziato oltre 14.000.000 di persone.

ALCUNE DOTTRINE DEI TESTIMONI DI GEOVA

GEOVA é il nome di Dio. Per quanto la Bibbia usi termini come “Dio”, “Padre”, ”Creatore”, “Sovrano Signore”, “Eterno”, “Altissimo”, “Onnipotente”, ecc., il tetragramma (le “quattro lettere” ebraiche che compongono il nome di Dio) é unico e ha un profondo significato che gli é proprio (“Egli fa divenire”); nel testo ebraico della Bibbia il tetragramma ricorre circa 7.000 volte. “Geova” é la forma italiana che rende l’originale nome di Dio. I testimoni di Geova tengono in alta stima il nome di Dio, anche in ossequio alle parole di Gesù: “Sia  santificato il tuo nome”.

E’ la perenne dichiarazione confusionaria che:

1)- Non distingue tra versione-traduzione (“rende” dovrebbe stare per “traduce”) e pronuncia. Il termine “Geova” in realtà non rende l’originale nome di Dio. Esso è solo la pronuncia italianizzata del latino “Jehovah” assegnato da Raimondo Martini nel XIII secolo al tetragramma ebraico che in origine, prima della vocalizzazione masoretica, era carente di vocali;

2)- Non accoglie la deduzione logica dell’attuale critica scientifica che ha chiarito come il termine “Geova” mescola e confonde in unità di parola le consonanti di un “nome di Dio” ebraico (YHWH, che oggi tutti dicono si pronunci Jahvè) con le vocali di un titolo di Dio (A/dOnAy, Signore; con la trasformazione di A in E), dando luogo a un termine non ebraico e quindi certamente inesistente nella Bibbia. (8)

La cosa più sorprendente è che il Corpo Direttivo (CD in seguito) dei TG conosce esattamente sia l’errore sia come si è originato, sin dal “Pugio fidei” del Martini, e tuttavia insiste a perpetuarlo.

Naturalmente poiché la forma “Jehova/Geova”, che ebbe un certo sviluppo soprattutto nei paesi anglosassoni, è mantenuta pressoché solo da loro (quasi tutti gli altri hanno ormai corretto l’errore filologico) bisognerà spiegare questa insistenza a tutti i costi con altre motivazioni (reclamistico-aziendali?), non certo con il rispetto della verità scientifica.

GESU’ CRISTO é il figlio di Dio. I testimoni di Geova fondano il loro credo e la loro prassi religiosa sulla figura e sugli insegnamenti del Cristo. Egli depose la propria vita per offrire l’unico riscatto necessario e sufficiente per la salvezza di tutta l’umanità.

Vero ma si sorvola sul punto più importante del discorso (accennato appena di sfuggita a pag. 2) che cioè, secondo la loro dottrina, Gesù non è anche Dio, come hanno ritenuto e ritengono tutti i cristiani del mondo, ma solo creatura umana, e che pertanto non va né adorato né pregato fra i Testimoni.

Va anche saputo che questo negare la divinità di Gesù, oltre a non credere nella Trinità e nel Battesimo come sacramento, pone i TG fuori del cristianesimo, checché ne dica la dirigenza (questo è il giudizio condiviso dal Consiglio Ecumenico delle Chiese e dichiarato ufficial-mente dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana).

E’ vero che a pag. 2 hanno accennato che Gesù sarebbe la “prima creatura” di Geova. Ma detta così fugacemente fa passare sottogamba la essenziale differenza tra la loro concezione e quella cattolica che nel Credo domenicale viene fortemente precisata con le parole “generato, non creato, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero”.

Né viene detto (lo si dirà ma solo in un secondo momento più… adatto!) che Gesù secondo il CD sarebbe l’arcangelo Michele. Ed è solo in un terzo momento che si apprenderà anche il motivo preciso per cui il Figlio di Dio non può essere stato “generato” da Geova ma solo creato; questo fu perché… è il caso di ascoltarlo direttamente da loro: «Ebbene c’era dunque qualche persona di sesso femminile in cielo da cui Geova Dio generasse il suo unigenito Figlio?» (da Cose nelle quali è impossibile che Dio menta, p.123).

Dal che risulterà (ma se ne prende coscienza lentamente) che la differenza tra il Dio cristiano e il Dio immaginato (è la parola giusta) dai TG non consiste solo nel fatto della tripersonalità da loro negata. Le differenze sono ben maggiori se (è tutto documentabile!) si dovrà credere che Geova è sessuato; che occupa un preciso posto nello spazio fisico dove ha pure un’abitazione; che è immerso nel tempo; che ha un cervello e “un corpo di forma ben definita”, provvisto di organi di senso; che impara a conoscere l’uomo studiandone il comportamento; che non è onnipresente; che è “onnisciente” ma limitatamente alle cose che vuole sapere e solo se adopera una adeguata strumentazione ecc… Sono tutti temi sui quali in questa rubrica torneremo ampiamente, sempre suffragando ogni affermazione con la debita documentazione.

IL REGNO DI DIO é un vero e proprio governo celeste retto da Cristo e per il quale lui stesso ha insegnato a pregare nel “Padre Nostro”. I Testimoni ne attendono vivamente l’avvento sulla Terra, poichè significherà giustizia e pace in tutto il mondo per le persone sincere e oneste.

Ma non dovrebbe essere detto anche che lo hanno atteso per varie date ben precise (9) e sono stati costantemente delusi? E che è grazie a questo terrorismo psicologico del regno imminente, preceduto dalla “Battaglia del gran giorno dell’Iddio onnipotente ad Armaghedon” nella quale “scorrerà molto sangue” (10), unito al catastrofismo delle cose che vanno male, che la Società dei TG riesce a “catturare” intimoriti consensi?

E non è di grande utilità sapere in anticipo che, così come hanno cambiato date nel tentativo di individuare la fine, hanno cambiato (e cambiano perché è successo anche di recente) vari punti di dottrina  per i quali però hanno precedentemente preteso obbedienza assoluta, pena la “disassociazione” con conseguente emarginazione? Si pensi ad esempio alla dottrina dei trapianti che erano prima permessi, poi vietati perché definiti “cannibalismo”, poi di nuovo permessi. O del divieto, che purtroppo ancora dura e che a torto si pretende “biblico”, delle trasfusioni di sangue ecc…

Infine noteremo che non viene rimarcata l’esistenza della doppia classe di salvati; cioè la distinzione tra “Unti” e “Pecore” che riserva ai primi, “figli” di Dio (in numero limitato di 144.000) il reame dei cieli con relativo governo, e ai secondi, “nipoti” di Dio, la sudditanza sulla terra.

Le principali cerimonie del culto dei Testimoni di Geova sono il battesimo (praticato per immersione completa) e la celebrazione della Cena del Signore per commemorare la morte di Gesù Cristo.

 

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

– B. Wilson, “Jehovah’s Witness in Kenya”, in Journal of Religion in Africa, 5(1973), pp.128-149

Annuario dei testimoni di Geova del 1976, New York, 1975

– B. Wilson, I cambiamenti della religione, Roma, 1981, pp.56 -102

Annuario dei testimoni di Geova del 1983, New York, 1982

– R. Hoss, Comandante ad Auschwitz, Torino, 1985

– G. Rochat, Regime fascista e Chiese Evangeliche, Torino, 1990, pp. 275-301

Potete vivere sempre su una terra paradisiaca, Roma, 1990

I testimoni di Geova: Uniti nel compiere la volontà di Dio in tutto il mondo, Roma, rist.1992

I testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, Roma 1993

– S. Graffard, L. Trstan, I Bibelforscher e il nazismo (1993-1945), Parigi, 1994

– M. Buber – Neumann Prigioniera di Stalin e Hitler, Bologna, 1994

Le minoranze religiose in Italia, a cura di S. Ferrari e G.B. Varnier, Cinisello Balsamo, 1997, pp.122-130

– R. Stark, “Why the Jehovah’s Witnesses Grow so rapidly: A Theorical Application”, in Journal of Contemporary Religion, 12 (1997), pp. 128-149

La conoscenza che conduce alla vita eterna, Roma, rist.1998

 

Per la valutazione di questi riferimenti bibliografici basterà osservare soltanto che:

– di 14 opere elencate, ben 6 sono edite da loro stessi;

– 4 parlano solo della persecuzione (argomento che ovviamente impone rispetto e “utile” compassione);

– 4 sono di autori esterni al movimento, ma di queste: due sono dello stesso autore e una di queste due non è un libro ma consiste in un articolo di 21 pagine; le ultime due sono pure brevi cenni rispettivamente di 8  e di 21pagine.

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Note

1) Cosa che la Congregazione cerca di fare anche in riferimento all’epoca cristiana tentando di appropriarsi degli eretici che avrebbero lottato per la Bibbia. Ma è costretta a “dimenticare” che si trattava di persone che non possono essere ritenute TG in quanto, per lo meno, credevano sia nell’immortalità dell’anima che nella Trinità.

2) Si noterà l’oculata insistenza nel rimarcare il movimento con la qualifica di “religioso”.

3) Si dice “politica” nel senso di opportunismo. Analogamente alla scelta fatta un tempo in Germania di mandare i “proclamatori” a suonare i campanelli di mattina presto per inasprire la popolazione, ottenerne dei gesti persecutori in reazione, e ricavarne un’attenzione pietosa dell’opinione pubblica verso il Movimento “perseguitato a causa della religione” (così W. Schnell in Trent’anni schiavo della Torre di Guardia).

4) cf La Torre di Guardia, 8/1/1898 p. 231, reprints 2345; 4/15/1903 p. 120, reprints p. 3180; Salvezza, 1939 p. 272; Consolazione, 1943, 1 ottobre.

5) Si dice così perché durante l’anno 2000 sembra che la dirigenza si sia piegata a permettere ai TG il servizio civile alternativo. Naturalmente quanto in questa decisione abbia giocato la ricerca dell’Intesa  in corso con lo Stato italiano sarà la storia a dirlo.

6) Cf  “Questi è quel Monti, poeta e cavaliero,

gran traduttor de’ traduttor d’Omero” (Foscolo).

7) Ad esempio:

  1. MINUTI, I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia, Coletti3.
  2. SCONOCCHINI, La Bibbia dei testimoni di Geova: Traduzione o Manipolazione?, LDC.
  3. CROCETTI, L’interpretazione della Bibbia, da quella falsa dei Testimoni di Geova a quella insegnata dalla Chiesa Cattolica, LDC.

8) Cf  “Geova… barbarismo… mostro linguistico” (MONLOUBOU-DU BUIT, Dizionario storico critico dell’AT, Borla).

9) Per esempio: 1914, 1918, 1925, 1975…

10) Sangue che si assicura arriverà “ai garretti dei cavalli”. E si precisa anche che alla battaglia di massacro ad Armaghedon succederà “il gran pasto serale di Dio”, al quale egli “chiamerà a raccolta gli uccelli necrofagi e le bestie” per straziare le carni degli “uccisi da Geova da un’estremità all’altra della terra”, e ciò che rimarrà resterà “come letame sulla superficie della terra”  e via deliziandosi.

Copyright © 15-10-2009 – Leoni Sandro

 

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